[Clicca qui per ascoltare una citazione da Wilde]  The truth is rarely pure and never simple



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Introduzione | Variety | Evening Standard | Los Angeles Times

"L'intenso 'Wilde' offre un definitivo ritratto di Oscar"

Kevin Thomas  - Los Angeles Times ( 1 Maggio 1998 )

"Wilde" ha trovato un perfetto Oscar in un attore di straordinario talento, Stephen Fry, che mostra una incredibile rassomiglianza fisica con il commediografo vittoriano insieme con una profonda comprensione della psicologia del grande uomo di spirito.

Accoppiato alla superba sceneggiatura di Julian Mitchell tratta dalla biografia definitiva scritta da Richard Ellmann, e con il totale coinvolgimento del regista Brian Gilbert nel film e nel suo splendido cast, questo "Wilde" profondamente commovente rimarrà con tutta probabilità il definitivo ritratto cinematografico di Oscar Wilde negli anni a venire. Nello stesso tempo, "Wilde" è un brillante dramma d'ambiente con un alto grado di autenticità negli arredamenti e nei costumi.

Il Wilde di Fry è un alto, grosso irlandese dalla mascella impavida, occhio grande e sensibile e maniere gentili. C'è una certa delicatezza in questa sua imponente presenza. Questo Wilde è chiaramente un brillante intellettuale, un maestro del paradosso che nella sua troppo breve vita avrebbe creato alcune delle più felici frasi della lingua Inglese. La cosa meravigliosa di Wilde è che, pur nella sua straordinaria abilità nel parlare, non tira fuori motti di spirito ogni volta che apre bocca. Di certo, Wilde non parlava per epigrammi tutto il tempo più di quanto non facesse Dorothy Parker.

In una ispirata sequenza d'apertura, incontriamo Wilde nel suo famoso tour di conferenze americano del 1882. E' appena giunto a Leadville, Colorado, dove sta visitando la miniera d'argento "Matchless" (la stessa, a quanto pare, in cui un'altra famosa vittima dell'era Vittoriana, l'un tempo bella e ricca Baby Doe Tabor, fu trovata morta assiderata nel 1935). Una volta all'interno della miniera, Wilde è palesemente attratto dal torace nudo dei giovani minatori che ascoltano la sua ben narrata storia del grande cesellatore rinascimentale Benvenuto Cellini.

Ma mentre deve ancora confrontarsi con la sua natura sessuale, Wilde si sposa e genera due figli, come ci si aspettava da lui. Ama sua moglie, Constance (Jennifer Ehle), ma continua ad avere un "occhio erratico" finché non viene sedotto da un giovane canadese, Robbie Ross (Michael Sheen), che sarà solo una fantasia sessuale passeggera ma che rimarrà il suo amico più devoto.

Nella serata d'apertura della sua commedia "Il Ventaglio di Lady Windermere", Wilde viene presentato nuovamente al giovane Lord Alfred Douglas (Jude Law), che aveva incontrato brevemente l'anno prima. Oscar è trafitto da questo delizioso ma problematico giovane dell'Età d'Oro. Lord Alfred, meglio conosciuto come Bosie, ha la sfortuna di essere figlio di un brutale ed omofobico tiranno, il Marchese di Queensbury (Tom Wilkinson, il boss dei giovani operai licenziati in "The Full Monty").

"Wilde" è soprattutto una storia d'amore, e tutto sommato una delle più classiche. C'è un uomo, non privo d'attrattiva ma un po' sgraziato, che ha appena varcato la soglia di uno sfavillante successo e cade ai piedi di un bel giovane che è stato alternativamente viziato e battuto ma mai amato dai genitori. Chiaramente la loro relazione fisica è fuggevole, e dura giusto il tempo necessario perché Bosie diventi per Oscar l'amore della sua vita - anche se, alla fine, costerà a Wilde l'esistenza.

Uno dei molti punti di forza di questo film è il suo offrirci un ritratto completo del volubile Bosie, che potrebbe apparire come uno sfruttatore, scandalosamente petulante, sfacciato e crudele, ma che era abbastanza intelligente da apprezzare il talento di Wilde (e quindi invidiarlo).

Quando Wilde suppone che Bosie lo ami per quanto gli sia possibile amare qualcuno, sospettiamo che abbia ragione. C'è anche un'altra storia d'amore, quella fra Oscar e la devota e fondamentalmente comprensiva Constance; alla fine Wilde proverà grande rimorso per ciò che ha fatto subire a sua moglie ed ai suoi figli, al punto che essi saranno costretti a cambiare nome e rifugiarsi all'estero.

Continua

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