[Clicca qui per ascoltare una citazione da Wilde]  There is no sin except stupidity



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Società
Portando Wilde sullo schermo

Introduzione | Valori Familiari | Omosessualità e Società | Wilde L' Outsider

Introduzione

A seguito del successo ottenuto grazie alla loro collaborazione nel film "Tom & Viv", i produttori Marc e Peter Samuelson ed il regista Brian Gilbert stavano cercando un progetto adatto con cui continuare la loro associazione. Alcuni anni prima, Gilbert aveva cercato, senza successo, di ottenere i diritti sull'acclamata biografia di Oscar Wilde scritta da Richard Ellmann. I Samuelsons riuscirono ad assicurarsi i diritti di quell'opera e la collaborazione dello sceneggiatore Julian Mitchell e, dopo quasi due anni di preparazione, "Wilde" era pronto per il grande schermo.

Brian Gilbert dirige Jude Law e Stephen Fry
"Quando mi fu chiesto di farlo, la mia reazione iniziale fu: Fantastico!" dice Mitchell. "E' una figura talmente importante alla quale davvero non pensavo da 20 o 30 anni, per cui era una meravigliosa occasione per rileggere tutto. La cosa davvero bella di Wilde - la ragione per cui è così internazionalmente conosciuto - è che le sue osservazioni non sono solo divertenti, sono profondamente provocatorie. Sovvertono le idee ed i comportamenti convenzionali."

Stephen Fry condivide l'entusiasmo di Mitchell: "Una delle cose per cui amo Oscar è la sua negazione delle convenzioni, il suo senso del paradosso, il suo rifiuto edonistico di credere qualsiasi cosa non fosse stata provata con l'esperienza - dando nulla per scontato. C'è qualcosa in lui, quando lo si comincia a conoscere, che attrae chiunque."

"Oscar Wilde è un fenomeno mondiale," concorda Mitchell, "e per molte buone ragioni. 'L'Importanza Di Chiamarsi Ernesto' è una delle migliori commedie mai scritte in Inglese e le sue battute non sono mai state dimenticate - ognuno le conosce.

"Ho visto la recente produzione di 'Un Marito Ideale', una commedia vecchia di 100 anni su ipocrisia e sessualità che rispecchia la storia della Gran Bretagna negli ultimi 15 anni - una serie di scandali finanziari e sessuali in cui sono coinvolti dei politici. La vita politica inglese non cambia mai e Wilde è molto perspicace quanto a questo - è un uomo straordinariamente intelligente e disponibile, cosa che spiega la sua enorme popolarità. Non è un giullare - non va facendo capriole qua e là nei panni del buffone, benché vesta splendidi abiti.

"Ma ha uno stile eccezionale. Per lui, lo stile era un'attitudine morale e credo che la gente sia davvero sensibile a questo. Sono sicuro che lavorasse ai suoi epigrammi ed aforismi nel suo studio, ma aveva anche un grande umorismo naturale ed era sempre capace di intervenire con affermazioni divertenti. Ma quando faceva il serio era davvero serio. 'Lo Spirito dell'Uomo Sotto il Socialismo' ed 'Il Critico Come Artista' sono entrambi profondi esami della società del tardo periodo vittoriano che hanno ancora molto da insegnare."

Stephen Fry è stato un ammiratore di Wilde fin dai tempi della scuola. "Aveva una mente fenomenale. Una delle cose che sapeva fare era leggere un racconto in un tempo estremamente breve - incredibilmente breve. Era capace di leggere un libro in 20 minuti e poi raccontarti l'intera trama. Poteva recitare interi passaggi di un racconto della lunghezza di un Middlemarch". "Leggeva in tedesco, italiano, francese e russo. Aveva davvero una mente eccezionale, aveva letto più di chiunque altro. Era un critico straordinario poiché niente lo lasciava indifferente, conosceva la cultura popolare meglio di chiunque altro. In quel periodo fu considerato un poseur ma era una grande mente letteraria, un filosofo ed un meraviglioso saggista politico.

"E' interessante riconoscere che Wilde visse nella Londra vittoriana esattamente nello stesso periodo in cui si suppone abbia vissuto Sherlock Holmes. Quando incontrò Conan Doyle, Doyle osservò come Oscar fosse un grande conversatore. Si seppe in seguito che Wilde era soltanto intervenuto con un paio di frasi, e Doyle aveva sostenuto tutto il resto della conversazione! Ma questo era il punto, Wilde era un grande ascoltatore, non qualcuno che dominasse. Faceva sentire chiunque si trovasse nella stanza più intelligente per il fatto di essere lì e non lo opprimeva con la velocità del suo pensiero. Egli apriva la mente a ciò che lo circondava. Aveva la rara unione di un impeccabile 'orecchio verbale' con un grande senso del colore - in genere non li si trova insieme. Quando girò l'America diede anche lezioni sull'arredamento."

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