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el 1883, l'Irlandese Oscar Wilde ritorna a Londra, traboccante di
esuberanza, dopo un lungo giro di conferenze fra Stati Uniti e Canada
durato un anno. Pieno di talento, passione, e soprattutto pieno di sé,
corteggia e sposa la bella Constance Lloyd.
Qualche anno dopo, lo spirito arguto ed il genio creativo dello
stravagante ed appariscente Oscar Wilde erano ormai celebri. La sua
carriera letteraria aveva avuto una svolta verso la notorietà con la
pubblicazione de "Il Ritratto Di Dorian Gray". Oscar e Constance avevano
avuto due bambini, che entrambi adoravano. Ma una sera, Robert Ross, un
giovane canadese allora ospite in casa loro, sedusse Oscar costringendolo
infine a confrontarsi con quei sentimenti omosessuali che lo avevano
avvinto sin dai tempi della scuola.
Le opere di Oscar trassero beneficio dalla nuova consapevolezza di
essere gay, ma la sua vita privata venne a sfidare sempre di più le
convenzioni decisamente anti-omosessuali del tardo periodo Vittoriano.
Mentre la sua carriera letteraria prosperava, cresceva il rischio di un
enorme scandalo.
Nel 1892, la sera della prima de "Il Ventaglio Di Lady Windermere", sua
acclamata commedia, Oscar venne presentato per la seconda volta ad un
giovane ed affascinante studente di Oxford, Lord Alfred Douglas, per gli
amici "Bosie". Oscar rimase incantato da quell'impertinente, elegante ed
intelligente ragazzo. Iniziava così l'appassionata e tempestosa relazione
che lo avrebbe consumato ed infine distrutto.
Benché Oscar avesse occhi solo per Bosie, il grande scrittore finì per
abbracciare il mondo promiscuo che eccitava il suo amante, ricercando la
compagnia di giovani marchettari. Nel seguire il capriccioso ed amorale
Bosie, Oscar cominciò a trascurare moglie e figli, cosa di cui si sentiva
immensamente colpevole.
Poi il drago si risvegliò. Il padre di Bosie, il violento, eccentrico,
irascibile Marchese di Queensberry, si rese conto di come il figlio, di
cui disprezzava il comportamento così spensierato e "poco virile",
gironzolava per Londra al fianco del suo più grande commediografo, Oscar
Wilde.
Nel 1895, giorni dopo la trionfante prima de "L'Importanza Di Chiamarsi
Ernesto", Queensberry irruppe nel club di Wilde, L' Albemarle, e, trovato
il grande scrittore assente, lasciò un biglietto al portiere, indirizzato
"A Oscar Wilde, che si atteggia a Somdomita" (...commettendo un errore di
ortografia nello scrivere l'insulto). Bosie, che odiava suo padre,
convinse Oscar a querelare il Marchese per diffamazione. Essendo
l'omosessualità stessa illegale, Queensberry poté distruggere la causa di
Oscar al processo, chiamando come testimoni dei marchettari, i quali
avrebbero descritto gli incontri sessuali di Wilde in piena corte.
Oscar perse la causa contro Queensberry e fu arrestato dalla Corona
Inglese. Senza difese essenzialmente credibili contro l'accusa di condotta
omosessuale, fu riconosciuto colpevole e condannato a due anni di lavori
forzati, l'ultima parte scontata nel Carcere di Reading. Le terribili
condizioni di vita in quella prigione Dickensiana non ancora sottoposta ad
alcuna riforma gli causarono una calamitosa serie di malattie che lo
portarono ad un passo dalla morte.
Constance riparò all'estero con i bambini e cambiò cognome, sempre
sperando che Oscar potesse un giorno far ritorno dalla sua famiglia
e rinunciare a Bosie, che pure viveva in esilio.
Uscito di prigione nel 1897, Oscar cercò di accondiscendere ai desideri
di Constance, inviando a Bosie una lettera profondamente commovente, la
celeberrima "De Profundis", nella quale spiegava al giovane perché non
avrebbe più potuto rivederlo.
Amore, passione, ossessione e solitudine insieme riuscirono tuttavia a
sfidare prudenza e discrezione. A dispetto della certa consapevolezza che
la loro passione era predestinata alla sventura, Oscar fu incapace di
resistere alla tentazione e lui e Bosie furono riuniti, con disastrose
conseguenze.
"A questo mondo
ci sono solo due tragedie. Una è non ottenere quello che si vuole, l'altra
ottenerlo." - Oscar Wilde
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