[Clicca qui per ascoltare una citazione da Wilde]  There is no sin except stupidity



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Introduzione | Variety | Evening Standard | Los Angeles Times

"La vita di Wilde in un suggestivo ritratto"

(Continuazione)

Poi, con risentimento di Robbie e degli altri, durante il party a seguito della serata di apertura de "Il Ventaglio di Lady Windermere", Wilde viene presentato per la seconda volta all'impudente Alfred 'Bosie' Douglas (Jude Law) e cade ai piedi del giovane poeta, bello e bisognoso d'affetto, che insiste nel voler rendere di dominio pubblico il loro sentimento, come sberleffo alla società "perbene" e al suo brutale, omofobico padre, il Marchese di Queensberry (Tom Wilkinson).

E' qui che davvero emerge la perfezione di Fry, al di là del fuoco di fila dei famosi e graffianti motti di Wilde. Dietro alla baldanza forse eccessiva sta la vera, triste consapevolezza che il suo affetto per il 'kamikaze' Bosie, incline a capricci infantili e a promiscuità sessuale, sarà il veicolo della sua definitiva rovina. Ma Wilde persiste nel tener viva la relazione, perfino quando il burbero Queensberry diventa più aggressivo nelle sue ingiurie ed intima a Wilde di rinunciare a Bosie, mentre gli amici di Oscar rilevano come il giovane amante gli stia succhiando la linfa creativa. Il risultato sarà un processo e l'arresto di Wilde.

Brian Gilbert, finora solo un regista mediocre, dà a questo film la maggior parte delle qualità che erano memorabilmente assenti nel suo prodotto precedente, "Tom & Viv" - fluidità visiva, emozioni profonde, ed una recitazione di prim'ordine da parte di tutto il cast. A parte Fry, il giovane attore emergente Law (sorprendente la sua somiglianza con John Fraser nella versione del 1960 con Finch) è un Bosie alternativamente simpatico e detestabile. Ugualmente grande nel fornire un solido ponte di amicizia attraverso i travagli di Oscar, è Sheen nella parte di Robbie.

Benché sia ai margini della storia per la maggior parte del tempo, Ehle è un'eccellente Constance, e dà sostanza con discrezione ad un ruolo potenzialmente pro forma. Emerge in maniera particolare nella scena più commovente del film, il franco faccia a faccia fra Oscar e Constance nel carcere di Reading. Nel portare il brutale e scurrile Queensberry sullo schermo,anche Wilkinson è un'interprete di prim'ordine. Wanamaker, Redgrave e Judy Parfitt offrono ampi e solidi ruoli cammeo.

Il film è ottimamente accompagnato dalla colonna sonora orchestrale di Debbie Wiseman (con qualcosa di "Basic Instinct" nel tema principale), passando per i realistici costumi di Nic Ede, all'intelligente scenografia di Maria Djurkovic che dà al film un aspetto di gran lunga superiore al suo budget. Le riprese autunnali in wide-screen assicurano alla pellicola un aspetto mai simile al tipico film per la TV inglese.

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